Durante un’ intervista rilasciata al "Corriere della Sera" il vicepremier Rutelli ha annunciato la ripresa dei lavori su un progetto che, per sua stessa ammissione, gli è molto caro: decurtare le vacanze scolastiche estive ai soli mesi di luglio e agosto e raddoppiare le vacanze pasquali e natalizie.
Un progetto che, a suo parere, permetterebbe alle agenzie turistiche maggiori incassi, derivati dalla partenza scaglionata delle famiglie italiane non solo nei mesi estivi ma anche in altri periodi dell’anno, ad esempio nel periodo invernale. Sistema che, come fa notare il vicepremier, è già stato adottato nei maggiori paesi europei, ad esempio in Germania dove ogni regione decide da se’ il proprio calendario scolastico, in Francia la scuola si ferma addirittura cinque volte l’anno: una settimana per ognissanti, due settimane a natale, altre due in febbraio, due in primavera e i mesi di luglio e agosto. Un progetto che, se pur attuato con apparente successo dai sopra citati paesi europei, applicato all’Italia, non farebbe altro che danneggiarla, sia nel settore turistico, l’unica area di cui l’onorevole Rutelli sembra preoccuparsi in questa vicenda, sia nel settore scolastico dove sia alunni che professori non trarrebbero alcun vantaggio.
Le opzioni sono due: o il nostro vicepremier ha un ricordo molto vago dei tempi in cui andava a scuola, oppure ha ricevuto la sua istruzione in un edificio molto simile al suo ufficio odierno,con l’aria condizionata anche negli sgabuzzini. perché se l’onorevole Rutelli sapesse cosa vuol dire andare a scuola nel mese di giugno non avrebbe neanche preso in considerazione l’attuazione del progetto. Insomma qui si parla di mandare a scuola dei ragazzi e degli adulti in aule in cui la temperatura percepita raggiunge i 40° . Con questo clima la produttività degli alunni subirebbe dei cali e crescerebbe il malumore tra i docenti. Identica situazione per la prima metà di settembre, provocherebbe un inizio anno burrascoso; insomma le vacanze estive non si toccano, pena la sollevazione dell’intero “mondo della scuola”.
Per quanto riguarda le vacanze natalizie allungate, con cui il vicepremier spera di rilanciare il suo tanto amato settore turistico, la solfa cambia, ma la completa inadeguatezza del progetto rimane un fattore predominante. Rutelli ha forse dimenticato che non tutte le famiglie italiane dispongono del suo conto in banca e che quindi non possono permettersi vacanze in lussuosi luoghi esotici solo per far piacere al vicepremier. La maggior parte degli italiani rimarrebbe a casa non dando alcun giovamento al paese. Anzi la scuola ne soffrirebbe in quanto l’insegnamento sarebbe più spezzettato e quindi meno continuo. La prossima volta che l’onorevole Rutelli vorrà modificare l’orario scolastico chieda ai diretti interessati prima di agire di propria iniziativa. Insomma questa riforma della scuola “non s’ ha da fare, né domani né mai”, soprattutto se fatta con l’occhio puntato altrove, proprio come il nostro vicepremier ha fatto.